Dopo la conferenza all’Università di Firenze del 20 ottobre, il 21 ottobre si è svolta la seconda giornata della “Oreopithecus150 International Conference” a Massa Marittima con la visita degli studiosi nel territorio dove nel 1862 dove è stata ritrovata la mandibola di Oreopithecus bambolii, ossia , vissuta circa 7- 6,5 milioni di anni fa nel Miocene.

Seguendo la sentieristica del Parco delle Colline Metallifere che collega Rio Piastrello a Montebamboli antica sede della ferrovia mineraria la comitiva ha raggiunto l’area interessata toccando con mano la storia mineraria ma soprattutto quella geologica del territorio dove sono stati effettuati i primi ritrovamenti di questa scimmia che rappresenta ancora un enigma scientifico. Infatti in questo primate si ritrovano tutti i tratti evolutivi di una scimmia antropomorfa, ben 4 o 5 milioni di anni prima rispetto alle caratteristiche dei primi ominidi ritrovati in Africa. Nonostante tutte le ricerche effettuate da numerosi atenei di tutto il mondo l’oreopiteco rimane ancora un enigma. 

I convegnisti sono stati entusiasti di questa visita – ha commentato la direttrice del Parco delle Colline Metallifere Alessandra Casini -, e di questo voglio ringraziare per il supporto davvero prezioso l’Unione dei Comuni Montana Colline Metallifere e la direttrice dei Musei di Massa Marittima Roberta Pieraccioli per aver avviato questo importante rapporto con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’università di Firenze ed averne intuito le importanti implicazioni scientifiche. Per Parco e Comune di Massa Marittima partecipare a questo evento è stato un passo molto importante – ha aggiunto – perchè in collaborazione con l’Univeristà, vogliamo porre le basi per approfondire la ricerca e avviare progetti di valorizzazione di questo sito dal punto di vista multidisciplinare: geologico, antropologico, naturalistico e non ultimo lo studio dell’archeologia industriale riferita all’attività mineraria nell’Ottocento in questa zona”.